Viaggia con Fede

PATAGONIA – Un viaggio nella natura selvaggia tra Cile e Argentina (Parte 1)

UN VIAGGIO NELLA SELVAGGIA PATAGONIA

Non so quel’ è il viaggio che avete sempre sognato, io ne avevo uno…la Patagonia! Dopo 2 anni di pandemia ci voleva qualcosa di potente, qualcosa che mi avrebbe fatto sognare e studiare per mesi, qualcosa che ti lascia senza fiato.

Un viaggio complicato fai da te ma il bello non è proprio questo quando alla fine dici: “Ce l’ho fatta!!!”

SANTIAGO DEL CILE

Santiago del Cile ci accoglie all’alba il giorno 5 ottobre, aspettando l’orario per il check in vaghiamo in una città che si sta svegliando, lavoratori assonnati sui bus, un traffico che si fa piano piano più intenso e barboni in piazza che si accoltellano…si avete letto bene, con un dolcetto caldo e con la pesantezza sulle spalle di un viaggio di 18 ore ci godiamo lo show che faceva tanto ridere gli spazzini, supponendo che sia una cosa del tutto normale preferiamo comunque cambiare aria.

Dopo qualche peripezia per trovare una camera per la notte riusciamo a scovare la Signora Teresa che ci accoglie in uno dei suoi appartamenti in affitto (Whasapp +56994364070). Santiago centro non è forse la zona migliore dove dormire, decadenza, sporcizia, mendicanti sono solo poche delle situazioni che incontrerete, dalle 20 circa c’è una sorta di coprifuoco non scritto ma consigliato dai commercianti che ci vedevano passeggiare per le vie. Insomma di Santiago abbiamo visto poco e niente e sicuramente eravamo nel quartiere sbagliato ma sono stata molto felice di andarmene il giorno seguente…direzione Valparaiso.

VALPARAISO

Davanti a noi si apre tutt’altro scenario, una città collinare dove i colori sgargianti ne fanno da padroni, la città è tappezzata da grafiti a volte più belli a volte meno belli ma l’allegria regna sovrana. E’ bello girovagare per i suo vialetti godendosi panorami sul mare e sul porto. Molto bella l’abitazione/museo di Pablo Neruda e il parco con il vecchio carcere. Alloggio: La Galeria B&B, molto bello, colorato in linea con la città e una terrazza dove fare la colazione pazzesca.

Provate uno dei ristoranti di pesce in zona porto, ma solo a pranzo perchè la sera è troppo pericoloso.

Valparaiso

REGIONE DEI LAGHI E DEI VULCANI

Cominciamo a dirigervi verso sud, prima di giungere alla tanto sognata Patagonia visitiamo la regione dei Laghi e Vulcani. L’aereo da Santiago a Temuco arriva in serata e un bus ci conduce a Villarrica, scesi dal bus un profumo di legna bruciata ci pervade le narici, una nebbiolina dovuta dal fumo dei camini rende l’ambiente magico e mistico…fa freddo, la flebile luce dei lampioni ci guida alla nostra Guesthouse Hostal Newen, una tipica abitazione cilena composta da molte stanza labirintiche e una cucina in comune, la pulizia non è un granchè ma Monica ci ha fatto sentire a casa con il suo sorriso e la sua splendida accoglienza. Il risveglio ci dona uno spettacolo incredibile: il vulcano Villarrica si erge davanti ai nostri occhi sbalorditi con il suo manto innevato bianco candido. Dopo minuti di contemplazione ci aggiriamo nella città fino ad arrivare al suo placido lungo lago. Con un bus visitiamo l’animata Pucon e ci avventuriamo su un piccolo pulmino che dopo le sue infinte fermate ci sbarca alla riserva naturale di El Cani, una bella camminata con 900 m di dislivello per ammirare i suoi due laghi ghiacciati e i boschi di lenga e araucaria, portatevi il pranzo al sacco, non esistono rifugi se non un bivacco. Il pulmino di ritorno è ogni ora manca ancora davvero tanto al suo arrivo per il rientro e dunque? Autostop…qui si usa molto poichè i mezzi sono pochi e lenti.

Vulcano Villarrica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salutiamo Villarrica e assaporiamo l’arrivo nella nostra prossima destinazione, che è di fatti, la porta d’accesso alla Patagonia…Puerto Montt. Abbiamo visto poco di questa città ma l’abbiamo sfruttata come punto d’appoggio (per i suoi prezzi vantaggiosi) per visitare Puerto Varas nella speranza di vedere l’imponente vulcano Osorno, ma le nuvole non ce l’hanno permesso, e per scoprire l’isola di Chiloe.

CHILOE

A mio parere sull’isola di Chiloe val la pena restare più giorni ma il tempo non ce lo permetteva…Un’isola ancora autentica fatta di piccoli paesini di pescatori. L’arrivo per un attimo ti trasporta in Irlanda, con i suoi verdi prati e le fattorie di pecore ma visitando Ancud e Quemchi si ritorna in Cile velocemente, tra i colorati mercati e le case di ondulina.

Isola di Chiloe

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il pesce freschissimo viene preparato in tutte le trattorie dell’isola e noi non ce lo siamo fatto mancare. Siamo riusciti in una giornata a visitare Ancud, Quemchi e Delcahue, quest’ultima direi che è quella che mi è piaciuta meno, molto confusionaria e commerciale ma un buon punto di snodo per i vari bus dell’isola. Da qui di fatti cominciamo il nostro ritorno verso Ancud perchè il bus ci aspetta per portarci al traghetto per tornare a Puerto Montt, peccato che la strada è lunga e molto trafficata e sorpresa il bus arriva in un’altra stazione dei pullman rispetto a quella del nostro…è tardissimo e il nostro autobus parte nel giro di 10 minuti, l’altra stazione si trova a 2 km, non ce la faremo mai, cominciamo a correre come due pazzi, il cuore a mille, se perdiamo questo bus fino all’indomani non ci sono più rientri per Puerto Montt, vuol dire perdere anche l’aereo già prenotato per Coyhaique. Fuori dall’auto stazione non ci sono taxi, fermiamo una signora per chiederle un passaggio ma lei ci guarda terrorizzata e accelera, in effetti penso che sembravamo un pò fuori di testa in quel momento, finalmente poco dopo un ragazzo si ferma e a grande velocità ci porta dritto dritto alla nostra fermata, era del posto quindi conosceva anche le vie più nascoste…salvi!

RUTA 7

Coyhaique rimane una città per noi solo di passaggio ma davvero gradevole per passarci una serata, il bello arriva con il bus che ci condurrà a Cochrane sulla famosa Ruta 7, la strada comincia asfaltata ma per ben poco tempo per diventare una larga strada sterrata ma ben battuta. Lo spettacolo che si presenta davanti ai nostri occhi è qualcosa di pazzesco, un susseguirsi di montagne, laghi, fiumi, vette innevate, un vero cinema a cielo aperto. Giunti a Cochrane in un anfiteatro di montagne e natura incontaminata, si erge un piccolo paesino con il suo bel punto panoramico a mezz’ora di cammino e le sue strade dove non manca nulla, piccoli supermercatini, ristoranti e un pub. Scegliamo un ristorante che si trova proprio sulla Ruta 7, dove un’accogliente piccola signora ci accoglie con il suo splendido sorriso e quasi dispiaciuta ci spiega che per la serata ha da offrirci solo una zuppa e delle polpette…fantastico non potevamo chiedere di meglio!

Puerto Rio Tranquilo

CROCIERA SUI FIORDI CILENI – DA PUERTO YUNGAI A PUERTO NATALES

Il grosso del viaggio è andato finalmente solo 45 Km ci separano dalla nostra tanto desiderata crociera sui fiordi. Alla stazione dei bus ci dicono che il pullman per Puerto Yungai (dove parte la crociera) parte alle 8.00 di mattina e arriva al porto alle 10.00 ma la nave partirà alle 20.00!!!! Porto Yungai è fondamentalmente una spiaggia immersa nella natura selvaggia con una sorta di baracchetta che funge da bar del porto ed un fabbricato come sala di attesa…piove e fa freddo ma non ci scoraggiamo, vaghiamo come due esploratori alla ricerca di qualche scorcio unico ma troviamo solo un magazzino abbandonato e decadente e una vecchia chiesetta diroccata, non ci resta che berci un caffè caldo al bar dove conosciamo meglio Francisco, Giorgio e Concita, che non lasceremo più per tutto il viaggio in nave.

Puerto Yungai

La crociera, gestita dalla compagnia navale Tabsa, non è una vera crociera ma bensì una nave per trasporto merci, carri e persone da Puerto Yungai naviga per 40 ore fino a Puerto Natales, le strade qui a tratti sono interrotte quindi la via acquatica rimane il mezzo più comodo. Il risveglio è unico, i fiordi cileni sono qualcosa di spettacolare, la natura regala momenti unici durante la nostra navigazioni tra alte vette bianchissime e la verde vegetazione lussureggiante. Arriviamo a Puerto Eden in tarda mattinata, un villaggio costruito su palafitte bagnate dalle tranquille acque marine, una cittadella di pescatori dove non arrivano strade ma passa solo la nostra nave la domenica fornendo loro merci e viveri e ritirando il pescato da commercializzare a Puerto Natales…è incredibile come alcuni popoli riescano a vivere in zone così remote della terra.

Puerto Eden

In nave si mangia bene, molto essenziale e si dorme su sedili tipo autobus, non aspettatevi cabine ma è bello anche così, fa parte dell’avventura, i bagni in comune sono sempre molto puliti, prenotate un pò prima il viaggio perchè i posti sono limitati.

PUERTO NATALES

Tanti giungono a Puerto Natales per visitare Torre del Paine, che dev’essere sicuramente bellissimo, noi il trekking invece lo faremo a El Chalten quindi siamo qui per visitare lo stretto di Magellano, tanto studiato sui libri di scuola. Dista solo 1 ora di autobus e così di buon mattino giungiamo proprio li in quel luogo un tempo tanto remoto, dove navi di esploratori giungevano dopo mesi di navigazione estenuante.  Eravamo proprio li, alla fine del mondo, davanti a noi l’infinità del mare che ci divideva solo dall’Antartide. Il vento si fa sentire sui nostri visi, accarezzando l’unico lembo di pelle scoperto, è un sogno essere li, così lontani da casa immaginandoci velieri all’orizzonte e fieri di tutta la strada che abbiamo percorso con le nostre forze su mezzi locali.

Punta Arenas – Stretto di Magellano

La città di Punta Arenas, ora moderna e ben organizzata, ci fa assaporare il famoso granchio reale, una squisitezza da non perdere.

Soddisfatti e felici continuiamo il nostro viaggio verso l’immensa Argentina…non perdetevelo!