Viaggia con Fede

VAL GARDENA INEDITA

Tanti conoscono la Val Gardena, soprattutto per le sue piste da sci spettacolari, ma la Val Gardena non è solo questo, ha tanto da dare e da scoprire. Dietro alla sua veste snob, c’è una terra di usanze antiche, grandi scultori e natura infinita.

Passo Gardena

Non voglio fare, in questo articolo, l’elenco delle passeggiate, arrampicate, scalate più belle perché sarebbe un elenco già visto ma voglio raccontare quello che amo fare di più, lavorando qui da 3 anni. Essendo a Plan de Gralba, sopra a Selva di Val Gardena spesso prendo il sentiero n° 653 direzione Passo Gardena per addentrarmi in un mondo magico, poco frequentato e incantato. Il profumo dei pini mi riempie i polmoni, bastano pochi passi nel bosco per credere che un folletto sbuchi da dietro un sasso all’improvviso, i rumori che si sentono sono molti, cinguetti, fruscii o semplicemente il canto del vento. Quando la stagione invernale o estiva finisce gli animali riconquistano il loro territorio e non c’è cosa più bella, anche se un po’ spaventosa, di sentire un cervo in amore. Passato il primo pezzo, quindi superato lo Chalet Gerard, da provare se non ci siete mai stati, cibo e vista eccezionali, il sentiero sale e poi scende…ecco qui ricomincia un tratto di sentiero che regala scorci sulle Odle e sulle mie tanto amate casette di legno, io le adoro, sembra un vecchio villaggio che ricorda tempi antichi, dove si allevavano le mucche, si produceva il formaggio e affumicava lo speck…non so se erano davvero case che servivano a quello scopo ma sono incantevoli.

Il sentiero diventa la via crucis che sale da Selva, sentiero n° 654, fino ad arrivare al Passo Gardena che lascia sempre senza parole.

E’ proprio qui dove, in inverno, nelle giornate di sole, con quel cielo blu che solo qui esiste, mi ci rifugio, accanto alla chiesetta del Passo Gardena ci sono 2 panchine, spesso sferzate dal vento pungente ma la pace regna sovrana…un bel libro, un pò di crema solare e credo che non ci sia niente di meglio.

Odle

In estate l’atmosfera cambia decisamente e anche il paesaggio, le piste ammantate di neve, battute alla perfezione, si trasformano in prati verdi dai mille fiori e spuntano fiumi ricchi di acqua cristallina, nascosti in inverno dalla neve o dai geniali tronchi di legno, ricoperti di neve, che diventano piste da sci. Io amo sedermi accanto al fiume, ad ascoltare la musica dell’acqua che scende rigogliosa, abbandonarsi a questo suono aiuta a distendersi e rilassarsi.

Con un pò di fatica, o semplicemente, con la vecchia bidonvia si può arrivare alla forcella del Sassolungo, la prima volta che ci arrivai non credevo esistesse al mondo un posto del genere, sulla cima del ghiaione si trova un rifugio, Toni Demez, aperto solo in estate, da una parte la Marmolada regna imponente, con le le sue cime innevate e dall’altra l’Alpe di Siusi. Ci si ritrova immersi tra le rocce e viene da chiedersi come qualcuno abbia avuto il coraggio di costruire qui un rifugio a 2685 m, la storia fa capire che un uomo, Giovanni Demez, dopo la perdita del figlio proprio in questo punto, decise di costruire il rifugio per mantenere il suo legame indissolubile con questo tragico episodio e il Sassolungo.

Forcella Sassolungo, vista Alpe di Siusi

A Selva c’è un frazione, che si chiama, Daunei da dove parte un sentiero che porta al Rifugio Juac e al Rifugio Firenze, anch’esso molto bello, soprattutto in inverno quando i raggi del sole filtrano tra i pini creando dei giochi di luci incantevoli. Prima, però, di prendere il sentiero ci si può rilassare sul pianoro, dove si possono trovare delle comode panchine. Mentre con la macchina si sale per Daunei, sulla sinistra si incontrerà il caseificio/maso Valin, non si può non comprare una formaggella dal delicato sapore di latte, a km 0, dalle mucche che pascolano nel prato alla tavola.

Daunei

Parlando di posti tradizionali, c’è un negozio, che sembra uscito da una fiaba, il suo nome è Erse, si trova all’inizio di Selva, sono specializzati sulla lavorazione del pino cirmolo/cembro, molto famoso in Val Gardena, che ne è ricca, per le sue qualità benefiche, oltre ad avere un buonissimo profumo favorisce la qualità del sonno, abbassando la frequenza cardiaca, è un antibatterico naturale e da un piacevole senso di calma. La proprietaria svolge il suo lavoro egregiamente consigliando al meglio gli acquisti, io per esempio ogni tanto passo a curiosare e a comprare piccoli oggettini scolpiti a mano dal nonno, un tempo erano la sorpresa che si trovava nelle uova di Pasqua.

Un posto che mi piace particolarmente è Casterotto e i suoi paesini vicini, ci si allontana un po’ dalle solite vie del turismo, sono piccoli borghi che mi ricordano tanto la Foresta Nera, luogo dove da bambina andavo a passare la Pasqua con la mia famiglia…quindi lo vedo come un posto dove rifugiarmi e passare un po’ di tempo in tranquillità. Prima di arrivare a Castelrotto si trova il ristorante St. Michele, eccezionale, piatti abbondanti tipici alto atesini e una buona qualità prezzo. Superato Castelrotto, si può salire per l’Alpe di Siusi, oppure proseguire per Fiè, qui si trovano 2 laghetti  con le loro placide acque, perfetti per passare un pomeriggio magari con i bambini.

Castelrotto

Allontanandosi dalla Val Gardena per un attimo voglio assolutamente parlare di un posto strepitoso…Lagazuoi. Percorrendo la Val Badia, magari facendo un piccolo stop alla pasticceria che abbarbicata comodamente sul laghetto Sompunt, a La Villa, regala un momento magico. Si prosegue per il Passo Falzarego… la strada è un vero incanto, quando si parla di strade panoramiche io penso sempre a questa, rocce incredibili sovrastano la strada, fino ad arrivare al passo Val Parola, un paesaggio lunare, di roccia chiara circonda tutto, qui si trova anche una baita che affaccia su di un laghetto, che appaga la vista ed il palato. Poco dopo si arriva al Falzarego, da qui parte il sentiero, oppure si può prendere la funivia per raggiungere Lagazuoi; io quando sono arrivata in cima non ci potevo credere, un panorama mozza fiato, canaloni di ghiaia e sassi, montagne imponenti, massicce tutt’intorno, l’occhio si perde in orizzonti infiniti, cieli azzurri e quella natura appagante e spaventosa al tempo stesso. Qui si possono trovare gallerie, trincee, cunicoli scavati dall’esercito italiano e austo-ungarico dando vita ad una vera e proprio fortezza impenetrabile, ancora visitabile, un vero museo a cielo aperto. Se poi si vuole da qui in mezz’ora si è a Cortina.

Per chi ama questa valle è bello conoscere anche un po’ il suo passato, raccontato al museo De Gherdeina a Ortisei, dal quale si possono davvero capire le origini, le tradizioni e magari come me innamorarsi delle bambole gardenesi, vecchio giocattolo delle bambine, ancora prodotto da un unica scultrice, Judith Sotriffer, interamente a mano. Pensate che la regina d’Inghilterra ne ha una collezione!

Bambola Gardenase

 

Ci sarebbe ancora tanto da raccontare ma per ora mi fermo qui, se no se racconto tutto adesso che gusto c’è!